Coronavirus e animali da compagnia: facciamo chiarezza
A seguito del clima di grande preoccupazione dato dall’evolversi dell’epidemia di Covid-19 in atto in Italia, l’OIPA vuole diffondere una corretta informazione in merito al rapporto tra il virus in questione e gli animali da compagnia. È stato infatti dichiarato dal Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che il ceppo in questione si trasmette unicamente da uomo a uomo e non vi sono prove tangibili della trasmissibilità della malattia da parte degli animali da compagnia.
I coronavirus, così chiamati per il loro aspetto simile ad una corona, sono una famiglia di virus già nota al mondo scientifico dagli anni Sessanta e causa di comprovate infezioni che si presentano sia nell’uomo che in alcune specie animali. È bene ricordare che la famiglia dei corona virus è davvero ampia, non va quindi limitata all’attuale malattia respiratoria denominata COVID-19 e quindi generalizzata. Siamo di fronte ad un nuovo ceppo di un virus, già conosciuto, ma mai identificato nell’uomo. Attualmente i Coronavirus in grado di infettare e causare malattie nell’essere umano sono sette. “Gli animali contraggono virus appartenenti a questa famiglia, come l’alfa coronavirus nei gatti randagi e il coronavirus enterico nei cani, ma non il Covid-19 – spiega Silvana Confente, medico veterinario – È fondamentale rendere pubblica questa indicazione scientifica per evitare il diffondersi di comportamenti dettati da poca consapevolezza e che vadano a ledere il benessere degli animali e la loro libera circolazione”
Il Governo ha emanato il nuovo decreto ministeriale in data 8 marzo 2020, attuando misure e norme più restrittive per il contenimento dell’epidemia valide su tutto il territorio nazionale. Tra le indicazioni, vi è la possibilità di effettuare spostamenti soltanto per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute ed emergenze. È bene sottolineare che non sono al momento presenti restrizioni riguardanti gli animali da affezione.
“In caso vengano svolte attività di volontariato con gli animali è sempre consigliabile rivolgersi direttamente alla propria associazione o canile/gattile di riferimento per confrontarsi sulla gestione degli spostamenti giustificati da indispensabili esigenze di alimentazione, cura e accudimento degli animali – aggiunge Massimo Comparotto, presidente OIPA Italia Onlus – Fermo restando che le attività relative all’adozione degli animali nei rifugi possono andare avanti nel rispetto delle indicazioni governative, consigliamo invece di sospendere momentaneamente gli spostamenti su tutto il territorio nazionale”.