Cane al ristorante, è un diritto o no?

Negli ultimi anni è sempre più frequente vedere clienti accompagnati dai loro amici a quattro zampe nei ristoranti, bar e locali pubblici. Ma portare un cane al ristorante è un diritto sancito dalla legge oppure una concessione del gestore? Il tema divide: da un lato i padroni di animali, che rivendicano il diritto di non separarsi dai propri compagni domestici; dall’altro, ristoratori e clienti che sollevano dubbi legati all’igiene, alla sicurezza e alla tranquillità degli altri avventori.
Cosa dice la normativa?
In Italia non esiste una legge nazionale che vieti o permetta esplicitamente l’ingresso dei cani nei ristoranti. Tuttavia, il Ministero della Salute si è espresso più volte sul tema, chiarendo che non ci sono norme sanitarie che vietano in modo assoluto la presenza degli animali nei locali pubblici, purché non accedano alle cucine o ai luoghi di preparazione del cibo. In sostanza, la scelta è lasciata alla discrezione del titolare dell’esercizio, che può accettare o rifiutare l’ingresso degli animali, indicando chiaramente la propria decisione con un cartello all’ingresso.
Inoltre, i regolamenti comunali possono variare: in alcune città italiane – come Milano, Bologna o Torino – si incentivano politiche pet-friendly, anche attraverso campagne di sensibilizzazione e l’adozione di norme favorevoli alla presenza di animali nei luoghi pubblici.
Il ruolo del buonsenso
Al di là delle norme, molto dipende dal comportamento del proprietario e del cane. Un animale educato, tranquillo e tenuto al guinzaglio difficilmente darà fastidio agli altri clienti. Diverso è il caso di cani rumorosi o aggressivi, che possono compromettere la quiete del locale o causare incidenti. Per questo, molti ristoratori accettano la presenza di animali solo a certe condizioni: prenotazione anticipata, tavoli all’aperto o in zone riservate, taglia dell’animale e presenza di accessori come museruola o trasportino.
Cani guida e diritti garantiti
Una distinzione fondamentale riguarda i cani guida per le persone non vedenti: in questo caso, la legge è chiara. Secondo la Legge n. 37 del 1974 e il successivo aggiornamento del 2010, è vietato impedire l’accesso ai cani guida in qualsiasi esercizio pubblico, inclusi ristoranti, mezzi di trasporto e uffici. Negare l’ingresso equivale a discriminazione ed è sanzionabile.
L’opinione dei ristoratori
Le opinioni tra gli addetti ai lavori sono contrastanti. Alcuni accolgono con entusiasmo i clienti con animali domestici, arrivando persino a fornire ciotole d’acqua e menù dedicati. Altri, invece, preferiscono evitarli per motivi igienico-sanitari, di sicurezza o semplicemente per non urtare la sensibilità di altri clienti che potrebbero avere paura dei cani o essere allergici.
«Non ho nulla contro gli animali, ma in certi momenti il locale è troppo pieno e diventa difficile gestire tutto – racconta Marco, gestore di un ristorante nel centro di Brescia –. Quando posso, cerco di accontentare tutti, ma a volte è necessario dire di no».
Conclusione
Portare il cane al ristorante non è un diritto assoluto, ma una possibilità che può essere concessa o meno dal gestore del locale. Il buonsenso, il rispetto delle regole e l’educazione dell’animale restano gli strumenti migliori per evitare conflitti e garantire una convivenza serena. Nel frattempo, cresce la domanda di locali “pet-friendly” e anche il settore della ristorazione si sta gradualmente adattando a questa nuova sensibilità.